4 settembre - fire averno

Antro 2022 – Rotta di Enea – Eneide

04/09/2022 19:30 Spettacoli e performance

F.I.R.E. Festival Internazionale Rotta di Enea II edizione

Parco Archeologico dei Campi Flegrei 1- 5 settembre 2022

ENEIDE
Interpretazione e regia di Gianluigi Tosto
traduzione di Enzio Cetrangolo
Lectio brevis di Alfredo Casamento(Docente Lingua e letteratura
latina Università di Palermo): Canto per una fine ed un nuovo
inizio. In viaggio con Enea

A CURA Di Associazione Cilento Arte VeliaTeatroFestival

Castello di Baia – ore 19:30

Prenotazione con biglietto d’ingresso al sito qui: https://bit.ly/3dkeEBv

Tutt’altra cultura e tutt’altra società hanno generato il poema di Virgilio, anche se il tentativo di replicare in versione latina alcuni modelli narrativi di Omero è del tutto evidente. Ma gli episodi migliori del poeta di Mantova sono proprio quelli meno raffrontabili con il modello greco, quelli che scaturiscono in maniera del tutto originale dalla sensibilità sua e dell’epoca più moderna che egli incarna. Sullo sfondo delle atmosfere lunari e malinconiche che tanto sovente ricorrono nel poema, i personaggi favoriti di Virgilio sembrano essere decisamente i perdenti, quelli destinati ad un tragico epilogo. Ecco allora emergere in maniera potente la figura della regina Didone, o quella del principe rutulo Turno, entrambi vittime di un Fato che li condanna fin dall’inizio della storia. Oppure assistiamo al commovente episodio di Eurialo e Niso, condannati dalla loro giovane esuberanza e da una amicizia che non si ferma neppure davanti alla morte. Nonostante l’evidente intento celebrativo dell’opera, lo stesso Enea ci colpisce non tanto nelle scene in cui viene celebrata la sua eroicità, quanto in quelle in cui viene mostrata la sua fragilità umana, come nella sua narrazione della caduta di Troia, o nell’imbarazzo della sua fuga da Didone. Un ineluttabile Fato conduce gli eventi fin dall’inizio e neppure gli Dei possono niente contro di Lui. Il loro sguardo accompagna i Troiani in tutte le loro vicissitudini delle quali Roma è l’inevitabile ed inesorabile punto di approdo. Alla delicatezza dei suoni dei cimbali, delle piccole campane e di alcune leggere percussioni, adatti alla dimensione interiore e notturna della prima parte dello spettacolo, si contrappone il suono metallico, netto e spietato di due grandi gong nella parte centrale, che evocano e sostengono la presenza degli dèi. Per lasciare poi il posto ai suoni di guerra del grande tamburo sciamanico tibetano, che si alternano ai fruscii della notte e delle profondità dell’animo (sonagli e corde) negli episodi di Eurialo e Niso e della morte di Turno.

 

Info e calendario completo del Festival Antro 2022 – Gli dei erranti qui: https://bit.ly/3SM1z48