Bacoli

Bacoli

A sud – est di Baia, su un leggero rilievo collocato tra il Golfo di Miseno e il Golfo di Baia, si estende l’odierna Bacoli, nel quale si identifica con molta probabilità l’antico sito di Bauli il cui nome, secondo alcune fonti letterarie, deriva da Boaulia in riferimento al ricordo del passaggio di Ercole al tempo della sua decima fatica consistente nel ratto dei buoi di Gerione. La posizione geografica e la possibilità di godere dell’amena veduta del Golfo di Pozzuoli, nonché delle isole di Procida e Ischia, favorirono l’occupazione del sito che, ugualmente al sito di Baiae, divenne tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C. un centro residenziale nel quale trovarono ubicazione le ville d’otium dei personaggi politici romani. La più antica e celebrata dalle fonti letterarie fu la villa dell’oratore Quinto Ortensio Ortalo caratterizzata, secondo una tradizione architettonica specificatamente attestata per l’area flegrea, anche da attrezzature per la piscicoltura.

La superba magnificenza e la grazia del sito di Bauli è ancora pienamente viva nel IV sec. d.C. come testimonia il carme del console Simmaco, che qui pure possedeva una villa, preceduto dalla notizia indirizzata al padre riguardo al suo trasferimento a Lucrino, attuato non per sazietà e desiderio di varietà ma per la paura che il troppo amore per i luoghi baulani gli impedisse di apprezzare le bellezze naturali e la pace di qualsiasi altra dimora.

Come per l’intera area flegrea, con la caduta dell’Impero Romano e le invasioni barbariche ebbe inizio il periodo di decadenza del sito. Durante il Medioevo Bauli, al pari del vicino municipium di Misenum, si ridusse ad un piccolo castrum, che ebbero in Baia l’unico centro attivo. Ancora, in età angioina parte della popolazione di Cuma, Miseno e luoghi vicini erano riuniti a Baia e Torre di Cappella, perché in questi luoghi li troviamo tassati per tributi.

Bacoli ritorna ad essere menzionata e ripopolata solo alla metà del XVII secolo, con la nascita dell’odierno abitato. Fu allora che sui resti antichi furono costruite case e masserie che, come si vedrà nel percorso di visita in questo splendido territorio, talvolta inglobarono i resti nelle proprie murature, altre portarono a eliminare irrimediabilmente le vestigia antiche, lasciando di esse solo qualche traccia.

La storia degli studi sul territorio oggi occupato da Bacoli è stata a lungo incentrata sull’identificazione Bacoli – Bauli. Sin dal ’500 fra gli eruditi che si occuparono delle descrizione dell’antichità di Pozzuoli e dei luoghi vicini si era accreditata l’idea che l’odierna Bacoli insisteva sull’antico sito di Bauli. Ma nel ‘700 tale riconoscimento fu contrastato da alcuni studiosi, fra i quali Scotti, che collocavano il sito antico dal lato opposto di Baia, all’estremità orientale del lido baiano ovvero alla Punta dell’Epitaffio. Questa tesi però non ebbe larga fortuna fra gli studiosi contemporanei e quelli del secolo successivo, fino a quando nel 1879 il Beloch non propagò nel suo volume la tesi dello Scotti rafforzata dall’argomento etimologico relativo all’improbabilità della derivazione Bauli – Bacoli. Solo verso la metà del ‘900, quando con ulteriori ed attenti studi delle fonti letterarie antiche, nonché le ricerche archeologiche condotte nell’area dal Maiuri, è stata riproposta l’originaria identificazione di Bauli – Bacoli, oggi accettata e condivisa dalla maggior parte degli studiosi.

 

bacoli