Antro 2021 - Napucalisse di Mimmo Borrelli
NAPUCALISSE
(oratorio in lettura)
di e con
Mimmo Borrelli
musiche dal vivo
Antonio Della Ragione
Il Vesuvio è un vulcano dormiente, che sogna nel pericolo costante, ma destinato periodicamente svegliarsi. Dorme e veglia, prepara la veglia, prepara le casse di un funerale già programmato in tutti particolari, ma con l’ipocrisia della fertilità, della bellezza apparente della superficie dei paesaggi dell’abbondanza. Il Vesuvio è il doppio, come in teatro la sua visione è moltiplicata dai vettori sensoriali di chi lo interpreta e da chi lo ascolta. Il Vesuvio quando dorme accumula, accumula collera, violenza, indignazione, esplosione di morte che rinasce nella fertilità della terra e della vita. Il Vesuvio è il vulcano di Napoli.
Il vulcano è anche un creatore, generatore, è una “vammana”, una levatrice di bastardi, una nutrice di esposti, di orfani dell’anima, dal quale nasce ogni cosa. Dunque è Dio, concretizzazione cinica, poiché senza l’effigiata iconografica rappresentazione, in terra, della creazione.
Il napoletano è stato creato a immagine e somiglianza del suo territorio senza memoria: il Vesuvio non può avere memoria, poiché ogni volta che si sveglia il suo respiro distrugge il bello che ha creato in sonno e dunque disperato torna a dormire per immaginarsi un mondo migliore..
Ma chi non ha più memoria non ha futuro, e una civiltà senza futuro all’interno può essere sconfitta facilmente dall’esterno.