sfinge

  • Inv 242046
  • Cuma

  • seconda metà del I sec. a.C.
  • granito
  • h. 16 cm; largh. 15 cm; lungh. 50 cm

La scultura in granito raffigura una sfinge. Nonostante lo stato di conservazione attuale, la creatura femminile di Cuma sembra rimandare all’iconografia consueta dell’arte sacra egiziana, ovvero una leonessa sdraiata, con le zampe anteriori protese in avanti e quelle posteriori accovacciate, priva della parte superiore del corpo recante fattezze umane. Come per le statue del naoforo e di Iside da Cuma, la decapitazione potrebbe lasciare intravedere un processo di damnatio memoriae, nei confronti di una religione pagana, da parte dei Cristiani sobillati dall’invettiva di San Paolino da Nola, contro Iside e il suo culto  (404 d.C.). 

Localizzazione geografico-amministrativa
Pozzuoli, località Cuma
Napoli
Modalità di rinvenimento

rinvenuta  nel 1992 all’interno di un’ampia vasca con funzioni di bacino lustrale, afferente all’Iseo di Cuma, localizzato sul litorale a sud dell’Acropoli

Definizione culturale

arte romana

Condizione giuridica e vincolistica

proprietà dello stato

Stato di conservazione
mutilo
Fonti e documenti di riferimento

C. Gialanella (a cura di), Nova Antiqua Phlegraea, Napoli 2000, pp. 89-90; C.Valeri, Il Complesso scultoreo del Rione Terra. Note preliminari, in Bd’Art.118, 2001, pp. 5-46; S. De Caro-C.Gialanella, Il Rione Terra di Pozzuoli, Napoli 2002