Tempio di Apollo
Il nome tradizionale di questo edificio è dovuto alla tradizione umanistica che vedeva nelle sue imponenti rovine i resti del tempio dedicato al nume tutelare della Sibilla cumana, Apollo appunto. Ad oggi questa grande opera architettonica è in parte sepolta a causa dello sprofondamento dovuto al bradisismo.
In realtà quello che si vede oggi è ciò che rimane di un grande edificio termale che, impiantato nel corso del I sec. d.C. per sfruttare una serie di sorgenti idrotermali individuate lungo il lato Est del Lago d’Averno, viene “aggiornato” con la grande aula ottagonale oggi visibile, nel II sec. d.C.
Quest’ultima era coperta, probabilmente, da una cupola in opera cementizia che per dimensioni è inferiore al solo Pantheon di Roma ci circa 5 m. La sala., opera laterizia, in antico era decorata con stucchi e pitture oggi in gran parte perduti. Similmente ad altri edifici al centro doveva esserci una grande vasca circolare utilizzata per i bagni d’immersione. Alle spalle di questa sala sono visibili i resti della prima struttura realizzata in loco, in opera reticolata, costruita nel I sec. a.C. e utilizzata per la captazione dei vapori termali. Procedendo più a nord sono visibili altre strutture tra le quali si riconosce una seconda sala circolare, del diametro di 7,80 m, dotata di lumen centrale certamente connessa alle attività termali.
Visitabile in occasaione di aperture straordinarie